Conosciamo la Leucemia Linfatica Cronica
La leucemia linfatica cronica (LLC) è un tumore del sangue causato dall’accumulo, a livello di sangue periferico, midollo osseo, linfonodi e milza, di un particolare tipo di cellule del sistema immunitario, i linfociti B maturi. In questa forma di leucemia, le cellule si accumulano a seguito di una mutazione che li porta a formare un clone, ovvero a replicare cellule tutte uguali fra di loro e con delle proprietà di sopravvivenza superiori alle cellule normali. La malattia si definisce cronica perché la velocità di replicazione di queste cellule è bassa e i sintomi, se presenti, si sviluppano lentamente.
La LLC è più comune nelle persone di età superiore ai 70 anni e rappresenta la leucemia più comune nei Paesi occidentali. I fattori di rischio per l’insorgenza di questa malattia non sono ben conosciuti e comprendono probabilmente fattori ambientali che interagiscono con caratteristiche genetiche dell’individuo. Pur non essendo una malattia ereditaria o trasmissibile, sono note alcune famiglie in cui sono presenti più casi di Leucemia Linfatica Cronica.
Ma come viene trattata la leucemia linfatica cronica? Per quanto riguarda il trattamento, esistono criteri internazionalmente riconosciuti per l’avvio della terapia. Nei pazienti che non presentano sintomi o criteri di trattamento, la malattia deve essere semplicemente monitorata nel tempo (“watch and wait”), poiché non vi è vantaggio a iniziare una terapia precocemente. Nei pazienti sintomatici o che hanno raggiunto i criteri specifici di trattamento, invece, la terapia viene scelta dal medico in base alle caratteristiche cliniche della malattia, all’età e allo stato di salute del paziente.
Per conoscere meglio sintomi, diagnosi, opzioni terapeutiche e percorso, trovi informazioni dettagliate nello strumento MAPPE.
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FAQ - Domande frequenti sulla Leucemia Linfatica Cronica
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Perché dopo la diagnosi di Leucemia Linfatica Cronica il medico non mi ha prescritto alcuna terapia?
Non sempre la Leucemia Linfatica Cronica richiede trattamento. Per avviare una terapia devono essere raggiunti dei criteri riconosciuti a livello internazionale, sulla base della presenza di sintomi specifici o alterazioni degli esami del sangue oltre determinati valori soglia. In assenza di criteri di trattamento la malattia va solo monitorata nel tempo (“watch and wait”).
I principi per i quali la LLC va trattata solo in presenza di criteri specifici sono questi:
1) Nella maggior parte dei pazienti all’esordio, la Leucemia Linfatica Cronica non dà sintomi e rappresenta un riscontro occasionale.
2) Pur essendoci numerose terapie per la Leucemia Linfatica Cronica, al momento non ne esiste una che eradichi definitivamente la malattia.
3) Diversi studi hanno dimostrato che non esiste un vantaggio in termini di risposta o durata di risposta nel trattamento precoce della malattia (cioè trattamento avviato in assenza di criteri specifici stabiliti da linee guida internazionali)
4) Un terzo dei pazienti circa non raggiungerà mai i criteri di trattamento per la LLC e non avrà mai bisogno di ricevere terapia per questa malattia.
In sintesi, considerando che nella maggior parte dei casi si tratta di una malattia cronica e asintomatica e per la quale diversi studi hanno dimostrato che non esiste un vantaggio nel trattamento precoce, è giusto che in assenza di criteri il paziente sia solo monitorato, in modo da agire tempestivamente nel caso si rendesse necessario l’avvio di una terapia. -
Leucemia Linfatica Cronica: dalle ultime analisi risulta che ho avuto una recidiva. Dovrò sottopormi di nuovo a un trattamento?
Il trattamento della recidiva verrà preso in considerazione dal medico soltanto nel caso in cui siano presenti dei sintomi di Leucemia Linfatica Cronica. Nel caso fosse necessario un ulteriore trattamento, la scelta della terapia verrà valutata sulla base:
– delle caratteristiche della malattia al momento della recidiva
– del tipo di trattamento somministrato precedentemente e della durata di risposta
– delle caratteristiche del paziente (stato di salute, comorbidità, terapie concomitanti). -
La Leucemia Linfatica Cronica è una malattia ereditaria?
Pur non trattandosi di una malattia ereditaria, si ipotizza che vi sia una componente genetica associata alla Leucemia Linfatica Cronica. Negli ultimi anni, diversi studi hanno evidenziato che i parenti di persone affette da questa malattia presentano maggiori possibilità di sviluppare la patologia. Nonostante ciò, per i parenti non vi è indicazione a effettuare esami oltre a quelli routinari.
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Dr.ssa Anna Maria Frustaci
Dirigente medico presso l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano nel Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare diretto dal Dott. Roberto Cairoli.
Dopo la specializzazione in ematologia presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, ha iniziato subito a occuparsi prevalentemente di Leucemia Linfatica Cronica e di disordini linfoproliferativi presso l’ospedale Niguarda, centro di riferimento nell’ambito dedicato a procedure diagnostiche e terapeutiche delle principali malattie del sangue con settori a diversa intensità di cura e settori di Day Hospital, di cui uno dedicato ai pazienti sottoposti a trapianto di midollo, di un settore ambulatoriale e di un centro trapianti.
L’èquipe in cui lavora è particolarmente focalizzata nella ricerca clinica attraverso trial sperimentali che permettano un maggior avanzamento nelle conoscenze diagnostiche e nelle proposte terapeutiche delle patologie linfoproliferative.
Collabora con numerose società scientifiche in ambito ematologico, partecipa ai programmi di ricerca clinica nei settori delle terapie di leucemia linfatica cronica, Macroglobulinemia di Waldenstrom e linfomi indolenti e ha pubblicato più di cinquanta articoli scientifici su riviste internazionali e indicizzate.